Proverbio giapponese

"Egao ga areba jibun ga kaeru
tanin ga kaeru unmei ga kaeru"

Se sorridi puoi cambiare te stesso, gli altri e il futuro.

mercoledì 15 aprile 2015

14 Aprile - Takayama Festival

Questo paese è sempre più una scoperta! Ogni anno il 14-15 Aprile, a Takayama, si svolge un Festival della Primavera. Quest'anno pioveva ^O^
Ma, come sempre, sia noi che loro non ci siamo affatto arresi! Non c'è stata la parata (simile ai carri di Viareggio, ma sono di legno anziché cartapesta), ma il mercato, i negozi e le bancarelle c'erano tutte *_*

Quindi: shopping a manetta!!!!!!!!!!!! *_*

Ma andiamo con ordine perché nel viaggio in treno da Gero a Takayama è successa una cosa davvero carina. Innanzitutto, per la prima volta da quando siamo qui, e per lo sconcerto TOTALE di tutti, il treno da Nagoya era in ritardo di 11 minuti. Avreste dovuto vedere i controllori della stazione di Gero... Per un attimo ho pensato volessero uccidersi davanti ai nostri occhi...
(mentre eravamo in attesa ho fatto un po' di foto :D)

















Il treno era pieno stipato perché questo Festival è molto famoso, soprattutto fra i giapponesi, tanto che tutti gli alberghi nei pressi erano pieni e il nostro appunto era a Gero perché non c'era altro posto disponibile. Così, senza pensarci due secondi, mi sono seduta per terra nell'atrio fra le porte di discesa (esattamente come faccio sul meraviglioso regionale da Alessandria che predo tutte le mattine per andare al lavoro... solo che qui c'era la moquette, i nostri invece...). Davanti a me c'era una signora, che ho pensato essere americana, e le faccio segno se vuole sedersi accanto a me, ma lei declina e iniziamo a chiacchierare un po'. Si uniscono suo marito (bell'uomo!!!!) e Fabri, e scopriamo che sono del Sud Africa, una signora giapponese, Onami, e infine un ragazzo di Singapore che sta studiando in Giappone la lingua.
Non ci potrete credere ma è stata un'esperienza INCREDIBILE. Raccontarvela a sole parole come sto facendo perde del tutto l'impatto che ha avuto su di noi e, visto come ci siamo calorosamente salutati, anche sugli altri. La signora giapponese ha voluto regalarmi un dolcetto (che stava portando ad un'amica che andava a trovare a Takayama). Ho provato a declinare, ma non c'è stato niente da fare. Così le ho lasciato in cambio una delle cartoline di Milano che ci siamo portati dietro e lei ha gradito (mentre la coppia del Sud Africa se la rideva pacificamente ^_^)
Onami, che aveva 67 anni e ne dimostrava cinquanta scarsi, parlava inglese abbastanza bene e si faceva intendere alla grande! Quando poi si è unito il ragazzo di Singapore, si è illuminata perché suo figlio maggiore aveva la stessa età del giovane :)
Abbiamo parlato dell'Italia, del cibo di tutte le nazioni coinvolte, e ho chiesto a Onami perché avessero TRE alfabeti fonetici suscitando l'ilarità di tutti ^O^ e lei stessa, ammettendo che è una cosa un po' assurda, non sa spiegarsi come siano arrivati a quella soluzione...
Davvero la più bella e intensa esperienza diretta vissuta finora qui in Giappone. E' stato bellissimo e mi rendo conto di non riuscire a trasmettervi tutta l'emozione di questi 45 minuti di viaggio insieme!













Takayama è un assembramento di negozi di artigianato Giapponese: sete, legno, ceramica, argilla, pietra, vetro e miliardi di stracazzaminchiate!!! Avrei comprato TUTTO, ma ho cercato di limitarmi ^O^O^O^O^ Questi posti sono davvero deleteri per me :D

All'ora di pranzo avevamo due possibilità: infilarci in uno dei ristoranti (pesce, carne, riso, noodles, ecc...) oppure... buttarci sulle bancarelle da strada. Indovinate? Bancarelleeeeeeeeeeee e così abbiamo mangiato l'impossibile -.-. Perdonate le tante foto ma abbiamo comprato diverse cose, tutte buonissime, così ve le metto, tanto potete sempre scorrere la pagina ^O^

















































I carri ovviamente non sono usciti, ma potevano essere visti dentro i loro magazzini (simili a quelli di Viareggio per chi c'è stato, sebbene sensibilmente più piccoli). Sono di fattura incredibile e tre di essi, in cima, avevano delle marionette che sono state animate e hanno eseguito dei balli! Ho fatto una ripresa completa della prima, che era anche la più complessa, e alcune foto alle altre due.

















































































Il viaggio di ritorno è stato noioso, non certo come all'andata, così, appena arrivati alla nostra dimora, mi sono subito fiondata nel mio bellissimo onsen ^O^ Che figata, mamma mia... *_* Mentre mi asciugavo, sono entrate 4 signore e pensavano che fossi americana, quando ho detto che ero italiana sono partite le domande a raffica tanto che ho potuto solo rispondere senza chiedere niente io ^O^ Quando qui dici che sei italiano è la fine LOL Però è stato molto divertente :D

Cena in un ristorante vicino e una volta in camera, tè caldo e dolcetti alle castagne della signora Onami!!! Grazie signora, sono buonissimi!!!





















Come sempre non potevo lasciarvi senza qualche curiosità ^O^

Questo pavimento si trova nel
sottopasso della ferrovia:
non so se si vedono ma
i pallini brillano...

la mia passione per i tombini
giapponesi aumenta...


fauna locale













4 commenti:

  1. Il conducente del treno ha fatto seppuku dopo l'arrivo al capolinea, non c'è altro modo di scusarsi per quegli imperdonabili 11 minuti di ritardo ^____^
    Solo a vedere ste foto mi ha fatto venire una fame che non avete idea...

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    1. Hanno fatto un sacco di inchini ^O^ Erano nervosi e uno dei cinque non faceva che ripetere lo stesso messaggio al microfono :D

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  2. Noooo!!! Un ritardo di BEN 11 minuti!!! Una CATASROFE… the end of the world!
    Qui, 11 minuti di ritardo e il treno è ritenuto puntuale. Non so se ridere o piangere…
    Comunque, posso immaginare lo stato d’animo di quei controllori. Loro poveretti non ci sono mica abituati a questi ‘disagi’ per noi, ‘disastri’ per loro.
    Passando oltre, Ceci, avrei una domanda. A Gero gli aironi avevano un significato particolare? Qui infatti, presso la stazione, ne vedo uno scolpito, mentre nelle foto di ieri la loro immagine adornava le ringhiere dei parapetti.
    Che bella storia ci hai raccontato. Sì, posso immaginare quanto emozionante e avvincente sia stata questa vostra esperienza. Simili occasioni in cui persone delle culture più disparate si incontrano e dialogano insieme non accadono tutti i giorni. Siete stati fortunati e chissà che presto non si presenterà al varco una seconda opportunità di fusione culturale. ^_^
    Viva le bancarelle!! Davvero interessanti, mi mancavano. Dunque, alcuni cibi li riconosco, mentre altri non ha la più pallida idea di cosa siano.
    Ma, sbaglio o quello nell’ultima fotografia è un Imagawayaki? Ceci, hai qualcosa da dire in tua difesa? ^O^
    C’erano anche bancarelle di frutta e verdura. Vedo mele, zucche e daikon, se non vado errata.
    Wow, che belli i carri, ma non meno interessanti erano gli uomini che li “sorvegliavano”. Che vestiti, e che strani sandali, se così si possono chiamare quelle calzature fatte di corde intrecciate.
    Mamma mia che mare di gente c’era. O.O
    E arriviamo alle curiosità.
    I fiori sono bellissimi, non c’è nemmeno da dirlo, ma non meno apprezzabili sono i tombini. Non mi stupisce che ti abbiano colpito, sono delle vere opere d’arte. I giapponesi non lasciano nulla d’inadempiuto: curano e rendono belli e unici anche i particolari per noi più insignificanti. Meravigliose le piastrelle. Mi ricordano il lapislazzuli, un cielo ricamato di stelle dorate.
    Ahah… “FAUNA locale”. Mitica, Ceci! ^O^
    Quel signore, poi, così vestito, mi ricorda tantissimo Ujio in una scena de ‘The Last Samurai’.

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    1. Il treno che ha fatto ritardo era un regionale, non avviene mai, ma in questo caso sì ^O^

      Sì, gli aironi nidificano in quelle zone, ce ne sono moltissimi! Per questo vengono raffigurati un po' dovunque (come le scimmie, le tartarughe, i falchi, le rane, i gatti....).

      La fiera è stata un vero spettacolo e c'era un delirio di gente ^O^
      Ormai ammetto di essere una schiava di quei dolcetti...

      I tombini normalmente sono del solito colore dei nostri, sebbene sempre decorati in rilievo. Alcuni sono colorati... e bellissimi :D

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